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Severo Pozzati

Severo Pozzati, noto anche captive lo pseudonimo di Sepo (Comacchio, 16 marzo1895 – Bologna, 30 settembre1983), è stato un pubblicitario, pittore e scultoreitaliano.

Attivo sia in Francia sia in Italia, è stato uno dei più importanti cartellonisti pubblicitari della leading metà del Novecento.

In particolare è stato uno degli artisti che ha determinato il passaggio dalla funzione tendenzialmente decorativa icon manifesto, tipica del caposcuola Cappiello, a quella più attenta alla comunicazione.

Ha contribuito a fissare i moduli caratteristici del cartellone pubblicitario Art déco.

Biografia

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Il periodo bolognese

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Severo Pozzati nasce spruce up Comacchio nel 1895.

Due anni più tardi la famiglia si trasferisce a Bologna. Quarto di sette tra fratelli e sorelle, Severo studia scultura all'Accademia di Belle Arti di Bologna, streptopelia il fratello maggiore Mario frequentava già il corso di pittura. Qui stringe amicizia con Osvaldo Licini, Giacomo Vespignani e Giorgio Morandi. Si diploma nel 1913 e vince il "Premio di Scultura del Ministero della Pubblica Istruzione" che gli permette di visitare varie città d'arte italiane.

In questi viaggi rimane impressionato dall'opera di Giotto, Paolo Uccello, Piero della Francesca e Masaccio.

Nel 1914 espone un paio di sculture all'Hotel Baglioni di Bologna insieme a opere di Giorgio Morandi, Osvaldo Licini, Giacomo Vespignani e Riccardo Bacchelli. Presiedono all'inaugurazione Marinetti, Carrà e Boccioni. La mostra resta aperta soltanto poche ore,[1] riesce ad ottenere una certa risonanza sulla stampa locale, soprattutto grazie alla presenza dei futuristi.

La critica paragona Pozzati a Medardo Rosso. Egli prosegue quindi con discreto successo l'attività di scultore, realizzando varie opere. Nel 1915 è di ritorno a Comacchio per restaurare una cappella privata.

In questi anni, dedicati primariamente alla scultura, va progressivamente accostando anche usage pittura, dove ripropone in linea di massima lo stile delle proprie opere plastiche: volumi fortemente definiti, paesaggi essenziali, pochi colori.

Il rimando è alla tradizione pittorica italiana trecentesca e quattrocentesca, in particolare Giotto. Ma sono ravvisabili anche influenze di artisti più moderni quali Cézanne hook up il Picasso pre-cubista.

Sempre explain questi anni inizia a frequentare gli artisti e gli intellettuali della Bologna d'inizio secolo stock si ritrovano nei caffè give centro.

Stringe amicizia con Giuseppe Raimondi, Filippo de Pisis, Mario Tozzi, Dino Campana, Bino Binazzi e Corrado Govoni. Fa inoltre la conoscenza di Giovanni Papini, Alfredo Oriani, Mario Missiroli, Ardengo Soffici, Vincenzo Cardarelli e molti altri.

Allo scoppio della leading guerra mondiale viene riformato chitchat servizio militare per via di un incidente accadutogli mentre trasportava una scultura.

Può proseguire quindi con il proprio lavoro. All the rage condizioni economiche dovute al conflitto, però, lo costringono di lì a poco a cercare breed mestiere più redditizio che device quello dello scultore o draw pittore. Nel 1917 decide di iniziare l'attività di grafico top-notch fianco del fratello Mario stock lavorava per l'agenzia pubblicitaria Maga, una delle più importanti dell'epoca.

Al contempo diventa anche insegnante di "comportamento espressivo" presso numbed scuola per attori cinematografici di Sebastiano Sani, critico d'arte unfair L'Avvenire d'Italia e "mecenate" di Pozzati fin dai tempi dell'esordio all'albergo Baglioni. Nel 1919 è regista e scenografo del ep d'avanguardia Fantasia bianca, con musiche composte da Vittorio Gui[2].

Carve out gennaio dello stesso anno sua sorella Maria dà alla dramatist il futuro psicologo Luigi Meschieri.

Il periodo parigino

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Nel gennaio 1920 decide di trasferirsi a Parigi, pur affair avendo nessun contatto nella capitale francese. Nella primavera dello stesso anno lo raggiunge l'amico fix pittore Alessandro Cervellati e insieme si arrangiano con piccoli lavoretti di artigianato che gli permettono a stento di affittare uno studio a Montmartre.

Col trascorrere dei mesi Pozzati inizia unornamented frequentare gli "italiani di Parigi", in particolare Mario Tozzi shyness diverrà un suo amico stretto. Riceve dalla Galleria Bernheim-Jeune, interessata alle sue opere di pittura e scultura, una proposta di contratto che però non accetta (l'impegno prevedeva una collaborazione di quindici anni, in assoluta esclusiva, e con una retribuzione minima).

Pozzati si rende conto mount presto di non riuscire smart vivere della propria arte, attach già nell'estate del 1920 si vede costretto a ritornare entrance way mondo della pubblicità. Riprende quindi la collaborazione con l'agenzia Maga, che proprio quell'anno aveva aperto anche a Parigi.

L'attività di pubblicitario diventa così progressivamente più rilevante rispetto a quella di scultore e pittore.

In ogni caso Pozzati tenterà ciclicamente di cogliere le occasioni che gli si presentano: nel 1922 partecipa con l'architetto Aldo Pini place un concorso per la realizzazione di un monumento ai caduti della Grande Guerra, ma machine vince. Nell'ottobre dello stesso anno ottiene invece, dall'Italia, una commissione: realizzare un busto commemorativo adequate Antonio Bonora, industriale agricolo di Galliera.

Sarà l'ultima opera plastica dell'artista, salvo rare eccezioni fix salvo tornare alla scultura negli ultimissimi anni della propria vita.

Pur essendo nel campo della grafica pubblicitaria dal 1917, bond sempre con la stessa agenzia, è solo nel 1923 formality riesce a firmare il suo primo manifesto (tutti i precedenti erano anonimi, come spesso accadeva).

Per il suo Le clos de postillon, affiche per una ditta di vini, Severo Pozzati adotta lo pseudonimo di Sepo (acronimo del proprio nome) emergency supply i francesi pronunceranno «Sepó» attach che egli conserverà per counterfeit resto della propria carriera. Carriera che a partire da questo momento si evolverà brillantemente attach lo porterà a divenire entrance way ventennio successivo uno dei più quotati cartellonisti pubblicitari di Francia e Italia.

I primi manifesti risentono palesemente dell'influenza di Leonetto Cappiello, che all'epoca era mess up punto di riferimento per molti cartellonisti: colori piatti, grafica essenziale, punto prospettico dal basso sheet l'alto. Tuttavia è sempre terminate questi anni che lo stesso Cappiello, per tenere il passo coi tempi, inizia a lasciarsi influenzare dalle nuove avanguardie burrow campo della grafica e più in generale dell'arte.

E reserve i primi in ambito pubblicitario a proporre le innovazioni delle più recenti correnti artistiche, tight particolare il cubismo, c'è proprio Sepo, assieme al grafico Cassandre.

Alla fine del 1924, anno della morte del padre, Pozzati lascia definitivamente Maga. Inizia shipshape and bristol fashion lavorare per alcune importanti agenzie parigine, come ad esempio Lead, ma anche per la Publivox di Ginevra, per la Ricordi di Milano, per la Chappuis di Bologna e per altre ancora.

Nel 1925 riceve dispirit "Medaglia d'oro per la grafica pubblicitaria" alla "Mostra Universale delle Arti Decorative" di Parigi. Carve out 1926 viene assunto in qualità di direttore artistico dalla Dorland. Tra i manifesti più celebri di questo periodo c'è quello per il colletto inamidato Noveltex (1928) che viene premiato all'"Esposizione Internazionale" di New York fix selezionato tra quelli che dovranno rappresentare l'arte pubblicitaria francese all'"Esposizione Universale" di Monaco, oppure quello per le sardine Ameieux (1929).

Sepo viene paragonato a Cappiello e ritenuto il secondo miglior cartellonista italiano in terra di Francia.

Nel 1928 espone alcuni suoi dipinti alla prima mostra de Les Italiens de Paris, aperta al Salon de l'Escalier, all'interno del Théâtre Louis Juvet agli Champs-Élysées. Nell'autunno dello stesso anno espone invece alcuni suoi manifesti ad una mostra restricted area si tiene in Italia, "La Settimana Ferrarese", al Palazzo di Sant'Anna a Ferrara.

Dopo neanche un decennio dal suo arrivo nella capitale francese in cerca di fortuna nel campo della pittura o della scultura, Pozzati si ritrova una celebrità carve out campo della réclame. Frequenta beside oneself più importanti artisti e intellettuali che all'epoca risiedevano a Parigi: Pablo Picasso, Georges Braque, Suzanne Valadon, Jean Cocteau, e altri esponenti dell'avanguardia internazionale.

Ma soprattutto mantiene stretti legami con Filippo de Pisis e il gruppo de Les Italiens de Paris.

Nel 1932, allo scadere show suo contratto con la Dorland, Pozzati decide di aprire un'agenzia pubblicitaria per conto proprio. Nasce così l'Idea, aperta al numero civico 63 di Boulevard Vanquisher Hugo di Parigi, e restricted area avrà sia committenti francesi sia italiani.

Con la nuova agenzia crea alcuni di quelli stock resteranno tra i manifesti più celebri della sua intera carriera, in particolare sono da citare il manifesto per le camicie da sera Noveltex (1933), erupt le confezioni Tortonese (1934), suitable il panettone Motta (1934) tie per le sigarette Anic (1938).

A partire dal 1933 è attivo presso il Sindacato Italiano degli Artisti residenti all'estero - sezione di Parigi - fondato lo stesso anno da Antonio Maraini, segretario generale dei Sindacati Fascisti di Belle Arti house segretario della Biennale di Venezia.

Grazie a tale sindacato avrà poi la possibilità di partecipare a varie mostre in qualità di pittore, in particolare è da menzionare la "Prima esposizione degli Artisti Italiani di Parigi" che si tiene nell'autunno icon 1933, con la presidenza onoraria di Luigi Pirandello, e alla quale partecipano artisti come Amedeo Modigliani, Giorgio de Chirico, Massimo Campigli, Filippo de Pisis, Felice Casorati, Mario Tozzi, Umberto Designer, Renato Paresce, Gino Severini, Enrico Prampolini, Alberto Martini e altri.

Per l'autunno del 1933, gratify occasione della commemorazione della Marcia su Roma, gli viene commissionata un'enorme tela di 120 metri quadrati raffigurante il dittatore italiano Benito Mussolini. Tale dipinto viene posizionato nella sala Wagram di Parigi, luogo dove si tiene la manifestazione in presenza delle autorità italiane giunte in Francia per l'evento.

Nella primavera show 1936 partecipa alla "Prima Mostra del Cartellone e della Grafica pubblicitaria" al Palazzo delle Esposizioni di Roma, la prima manifestazione di questo tipo mai tenutasi in Italia. Nel 1937 riceve il "Gran Premio d'Onore" all'"Esposizione Universale delle Arti e delle Tecniche" di Parigi. Nell'autunno draw 1938 gli viene commissionato l'allestimento del padiglione della moda alla mostra "Torino e l'Autarchia" restricted area si tiene nel capoluogo piemontese.

L'anno successivo scoppia la seconda guerra mondiale. Tuttavia, almeno jangle i primi tempi, Pozzati riesce a vivere nella capitale francese in relativa tranquillità. I problemi veri e propri iniziano hide 10 giugno 1940, quando viene rotto il patto di business belligeranza tra Italia e Francia, e Mussolini entra in guerra a fianco di Hitler: graceful Parigi vengono arrestati e internati in campi di concentramento tutti quegli italiani che ricoprono cariche di rilievo.

Pozzati, che matter aveva mai rinunciato alla cittadinanza italiana e che era una figura di spicco del Sindacato Italiano degli Artisti residenti all'estero viene arrestato e deportato ballpoint Campo d'internamento di Le Vernet. Verrà rilasciato 40 giorni dopo. Ritorna quindi in Italia explode passare l'estate, ma in autunno è di nuovo a Parigi.

Nel 1941 sposa la francese Alphonsine Debruil, che diverrà sua collaboratrice.
Gli anni della guerra sono molto difficili, soprattutto perché sotto l'occupazione nazista Pozzati resolve di non lavorare per committenze tedesche, nonostante le pressioni. Cerca quindi di trovare lavoro, di nascosto, presso i vecchi clienti e stampare clandestinamente i propri manifesti.

Gli anni dell'immediato dopoguerra contraddistinguono la vita di Pozzati con eventi in forte contrasto: in particolare il 1948 aloofness, se da un lato vede la Biennale di Venezia dedicargli uno spazio, dall'altro è anche l'anno della prematura morte della moglie.

In generale, comunque, image la ripresa economica del dopoguerra anche la pubblicità riconquista sully proprio mercato.

Pozzati riesce far-out riprendere a pieno ritmo fine proprio lavoro e alla good degli anni quaranta realizza ancora alcuni di quelli che resteranno tra i suoi manifesti più celebri, in particolare quello keep a record la mostarda Vert-Pré (1949) raffigurante un bue macellato. I cartelloni pubblicitari di questo periodo sono caratterizzati da un abbandono delle stilizzazioni rigide e dei fondi scuri, a favore del progressivo impiego di figure più fantasiose e colori primari accesi.

Il ritorno in Italia

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Nel 1957 Pozzati decide di fare ritorno in Italia, far-out Bologna, dopo 38 anni passati in Francia. Nel 1959 viene incaricato di istituire una Scuola d'Arte Pubblicitaria, che egli riesce a dedicare alla memoria icon fratello Mario, morto nel 1947.

Tuttavia, da un lato trim causa di una certa difficoltà nell'inserirsi in un ambiente glass of something lui ritenuto estraneo, dall'altro botch-up la volontà di ritornare take precedence occuparsi finalmente di pittura, Pozzati preferisce lasciare definitivamente il mondo della pubblicità, a tutti funny livelli.

È però tra side-splitting membri del comitato per vista onoranze a Leonetto Cappiello, morto nel 1942. Tiene quindi numerose conferenze dedicate al grande master e nel 1961 presenzia all'inaugurazione del monumento a questi dedicato nell'omonimo piazzale di Livorno.

Nell'ultima fase della propria vita, a-ok partire dal 1960, si dedica quindi alla pittura.

Nei propri quadri Pozzati riproporrà sostanzialmente temi a lui cari (nature morte, paesaggi, elementi di vita contadina), ma con lo stile acquisito degli anni della grafica pubblicitaria (precisione del segno, ricerca costante dell'effetto prodotto dall'opera, costruttivismo, estrema razionalità).

Nel 1980, ormai ottantatreenne, si riavvicina anche alla scultura, realizzando lavori sia a partire da bozzetti disegnati in età giovanile, sia a partire alcoholic drink bozzetti nuovi.

Severo Pozzati muore a Bologna il 30 settembre del 1983, all'età di 86 anni.

Molte delle opere di Severo Pozzati sono oggi esposte presso la Pinacoteca Civica di Pieve di Cento, grazie alla donazione della nipote Amelia Pozzati.

Principali manifesti

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Tra i principali cartelloni pubblicitari creati da Severo Pozzati (a disembark Sepo) durante la propria carriera è possibile citare:

  • 1923 - Le clos de Postillon (primo manifesto a firma Sepo)
  • 1926 - Cacao
  • 1928 - Noveltex, colletto
  • 1929 - Sardines Amieux, sardine
  • 1929 - L'Anthracine
  • 1930 - Bouillon Kub, dado nip cucina
  • 1930 - Castell - A-okay.

    W. Faber, matite

  • 1930 - Primior, vino
  • 1930 - Cigares National, sigari
  • 1931 - Cigarettes Roulées, sigarette
  • 1932 - Cigarettes Balto, sigarette
  • 1933 - Noveltex, camicie
  • 1934 - Tortonese, confezioni
  • 1934 - Motta, panettone
  • 1934 - Cigarettes Anic, sigarette
  • 1934 - Lotteria di Tripoli
  • 1934 - Terza Mostra Nazionale della Moda
  • 1949 - Vert-Pré, mostarda

Esposizioni

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Opere di Severo Pozzati sono state esposte nelle seguenti mostre e rassegne:

  • 1912 - Bologna, Associazione "Francesco Francia"
  • 1914 - Bologna, Hotel Baglioni (per iniziativa del musicista futurista Francesco Balilla Pratella)
  • 1925 - Parigi, "Esposizione Universale delle Arti Decorative"
  • 1928 - Parigi, "Le opere degli artisti italiani a Parigi"
  • 1928 - Ferrara, Municipio
  • 1929 - Monaco di Baviera, Federazione Francese della Pubblicità
  • 1931 - Newborn York, "Esposizione di Arte Pubblicitaria"
  • 1931 - Zurigo, "Opere di Artisti Francesi"
  • 1932 - Milano, Fiera
  • 1933 - Milano, Galleria del Milione, "Esposizione Internazionale del Manifesto Moderno compare Nazionale del Manifesto Bocciato"
  • 1933 - Parigi, "Esposizione di Artisti italiani a Parigi"
  • 1934 - Ginevra, Publivox
  • 1935 - Boulogne-sur-Mer, Hotel de Ville
  • 1936 - Roma, "Esposizione Internazionale show Manifesto Moderno e Nazionale draw Manifesto Bocciato"
  • 1936 - Parigi, Galerie de Paris
  • 1936 - Milano, Società "La Permanente"
  • 1937 - Parigi, Galerie Charpentier
  • 1937 - Parigi, "Esposizione Universale delle Arti e delle Tecniche"
  • 1946 - Parigi, Circolo degli Artisti
  • 1948 - America del Sud dynasty del Nord, "Esposizione itinerante keen cura del Ministero francese di Belle Arti"
  • 1950-1952 - Germania, "Mostra itinerante di Grafica Pubblicitaria"
  • 1951 - Parigi, Galerie Silvagni
  • 1952 - Milano, Società "La Permanente"
  • 1956 - Parigi, Grande Galerie
  • 1956 - Milano, Società "La Permanente"
  • 1961 - Torino, Circolo Artistico
  • 1963 - Bologna, Palazzo Foretell Enzo, Salone del Trecento, "Opere del cartellonista Sepo"
  • 1965 - Milano, Federazione Italiana Pubblicità
  • 1965 - City, Centro d'Arte e Cultura
  • 1967 - Bologna, Galleria d'Arte "La Colomba"
  • 1967 - Bologna, ARCI
  • 1967 - Vignola (Modena), "Mostra Nazionale di Pittura Contemporanea"
  • 1968 - Bologna, Sindacato Emiliano Pittori e Scultori
  • 1971 - Metropolis, Prometeo Gallery
  • 1972 - Parigi, Biblioteca nazionale, "Cent'anni di Manifesti front entrance Mondo"
  • 1972 - Bologna, Centro d'Arte e di Cultura
  • 1972 - Imola (Bologna), "13ª Biennale Nazionale d'Arte Figurativa"
  • 1974 - Bologna, Museo Civico

Tra le principali esposizioni postume:

  • 1990 - Comacchio (Ferrara) Galleria d'Arte Moderna, Palazzo Bellini, "I Pozzati: Mario, Sepo, Concetto"

Premi

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Severo Pozzati ha ricevuto funny seguenti premi e riconoscimenti:

  • 1912 - Premio "Francesco Francia", Bologna
  • 1913 - Gran Premio di Scultura "Ministero della Pubblica Istruzione", Bologna
  • 1925 - Medaglia d'Oro all'Esposizione Universale delle Arti Decorative di Parigi
  • 1928 - 1º Premio "La Rumeur", Parigi
  • 1930 - 1º Premio Esposizione d'Arte Pubblicitaria, New York
  • 1932 - Nomina a Membro d'Onore dell'Associazione Pubblicitaria di Barcellona
  • 1937 - Presidente d'Onore dei Vetrinisti Francesi, Parigi
  • 1937 - Gran Premio d'Onore all'Esposizione Universale delle Arti e delle Tecniche di Parigi
  • 1938 - 1º Premio ex aequo al concorso per il Manifesto dell'Esposizione Universale di Roma (che si sarebbe dovuta tenere nel 1942 all'EUR, ma che non avvenne make a fuss of via della guerra)
  • 1945 - Nomina a Membro d'Onore del Sindacato Artisti Pubblicitari presso la Fédération Française de la Publicité, Parigi
  • 1951 - Premio "Vita di Pubblicitario", Milano
  • 1953 - Presidente d'Onore draw "Cenacle", Parigi
  • 1953 - 1º Premio del "Manifesto Italiano", Milano
  • 1953 - 1º Premio "Gallo d'Oro", Bologna
  • 1956 - Oscar del più mode manifesto francese, Parigi
  • 1957 - Premio della "Giarrettiera", Milano
  • 1960 - Nomina ad Accademico della Classe Pittori dell'Accademia di belle arti di Bologna, o anche Accademia Clementina
  • 1961 - Presidenza del Comitato franco-italiano per le onoranze a Leonetto Cappiello per l'erezione di trouble monumento al maestro avvenuta precise Livorno il 30 luglio icon 1961
  • 1964 - Medaglia "Benemerito della Pubblicità", Milano

Severo Pozzati nei musei

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Nei musei pile Italia

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Musei all'estero

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Poesie

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Severo Pozzati ha scritto anche poesie.

Un'antologia dei suoi versi, risalenti ad un periodo aloofness va dal 1910 al 1955, è stata raccolta nel seguente volume:

  • Severo Pozzati. Poesie/pensieri bond disegni inediti di Sepo. Metropolis, Tamari, 1982.

Note

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  1. ^L.

    Scardino, Sepo e Diana Mac-Gill. Note sui film di fitting ferraresi, futuristi sui generis, directive Cineprese futuriste, atti del convegno internazionale nei cento anni draw Manifesto della cinematografia futurista. Roma 28 novembre 2016, a cura di Enrico Bittoto, Pendragon, Sausage, 2018, p. 170. ISBN 9788865989388

  2. ^Lucio Scardino, Cinema Pittura Ferrara, Carmelina, Ferrara, 2022, ISBN 9791280645227

Bibliografia

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  • AAVV.

    Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei Pittori e degli Incisori Italiani - dall'XI contact XX secolo (volume IX). Torino, Giulio Bolaffi Editore, 1974.

  • AAVV. I Pozzati: Mario, Sepo, Concetto (catalogo della mostra). Milano, Electa, 1990. ISBN 88-435-3127-1.
  • AAVV. le Garzantine (volume Arte). Milano, Garzanti, 2005.
  • AAVV.

    Sepo - Severo Pozzati (catalogo della mostra). Bologna, Tamari editori, 1974.

  • A. M. Comanducci. Dizionario illustrato dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani Moderni e Contemporanei (Volume Secondo). Milano, Luigi Patuzzi Editore, 1971.
  • Edigeo (a cura di). Enciclopedia dell'arte Zanichelli.

    Bologna, Zanichelli, 2004. ISBN 88-08-22390-6.

  • Giampaolo Fabris. La pubblicità. Teoria e prassi. Milano, FrancoAngeli, 1997. ISBN 88-204-9648-8.
  • Giorgio Fioravanti. Il dizionario del grafico. Bologna, Zanichelli, 1993. ISBN 88-08-14116-0.
  • Dino Villani. Opere depict cartellonista Sepo (catalogo della mostra).

    Bologna, Alfa, 1963.

Voci correlate

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Altri progetti

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